Storia

Il Lapinporokoira possiede una storia dinamica, temprata nel gelo del grande Nord. La loro strettissima collaborazione con i Sami fa di questi ultimi loro amici e premurosi custodi. Avventure antiche di caccia, guardia e pastorizia fanno di loro cani poliedrici, dalle mille doti caratteriali, capaci di adeguarsi e farsi bastare l'essenziale. Forgiati nel coraggio, tenaci e instancabili nel lavoro, capaci di legami indissolubili col proprio padrone grato ogni giorno per la sua presenza così rassicurante in una terra che non ammette errori. Di seguito troverete una lunga e dettagliata storia, tradotta e sintetizzata dal libro "Dogs of Lapland" di Sanna Karppinen. Che possa essere per voi un battesimo in questo viaggio tra aurore boreali, fuochi accesi nella notte e sbuffi di renne.


Gli antenati dei cani della Lapponia, grandi cacciatori

I ritrovamenti più antichi di cani che abitavano la penisola scandinava risalgono a 10.000 anni fa, ma da recenti studi risulta che probabilmente questa convivenza uomo-cane sia ancora più antecedente. La popolazione antica che viveva nella zona finlandese erano i Sami, popolazione nomade che viveva cacciando renne e altri animali selvatici: gli animali rivestono non solo un'importanza a livello di sostentamento, ma anche di culto e credo religioso. Sebbene i Sami siano rinomati abitanti della Lapponia, gli studiosi rivelano che prove della cultura Sami si trovano anche nella zona Sud-Orientale della Finlandia nota come Carelia.
 5000 anni dopo la fine dell'era glaciale, le popolazioni finniche cominciarono a spostarsi verso nord, seguendo il disgelo e iniziarono ad insediarsi con le prime attività agricole a sud della Finlandia. Si diffusero così nuove lingue e fonti di sostentamento, si preferì uno stile di vita più stanziale, portando così le popolazioni dedite esclusivamente alla caccia a spostarsi nella zona tra Oulu e Pello. I cani rimasti con le popolazioni Finniche, che precedentemente con la vita nomade necessitavano di doti di caccia spiccate, si ritrovarono a dover fare la guardia ai villaggi, alle case e ai depositi delle provviste. Mano a mano che le popolazioni finniche si spostavano sempre più a Nord insediandosi con l'agricoltura, I Sami continuavano a vivere cacciando renne selvatiche; i cani erano per loro un grande aiuto. Difficilmente i Sami si fermavano in un posto, vivendo di nomadismo e portandosi dietro le loro tende leggere e pratiche; per questo motivo è probabile che in quel periodo cominciarono a catturare alcune renne, allevandole come animali da soma. I cani lapponi trovarono così ulteriori mansioni: quella della caccia, ma anche della guardia degli animali catturati e inoltre aiutavano nei trasporti con il traino

Attorno al 500 la cultura della caccia dei Sami subì sempre di più la cultura della pastorizia e del commercio. La gente viaggiava in aree più estese, alla ricerca di nuove forme di sostentamento. Si iniziò a usare la caccia delle renne selvatiche non solo a scopo alimentare, ma anche per commerciare le pellicce. I cani viaggiavano liberamente e conducendo una vita semirandiagismo come cani del villaggio.

Un momento storico significativo per i cani Lapponi fu attorno al 700 durante la tarda età del ferro. A quell'epoca i Finnici si erano stabiliti nella zona di Kainuu e nella Ostrobotnia Settentrionale (Regione subito sotto la Lapponia) e i Sami che già prima abitavano quella zona dovettero scegliere tra lo spostarsi o insediarsi con le nuove popolazioni. Coloro che scelsero di ritirarsi, andarono sempre più a Nord, nella zona che oggigiorno chiamiamo Lapponia. I cani dei Lapponi rimasti entrarono sempre di più contatto con le popolazioni Finniche. All'epoca, molte etnie abitavano quelle terre; le popolazioni non si curavano di confini e nazionalità come ai nostri giorni. I Sami di diverse terre mantenevano contatti tra loro e con le popolazioni vicine come i Vichinghi. Il commercio di varia natura portò alla mescolanza delle razze domestiche ed è probabile che l'odierno cane Lappone abbia come antenati sia cani da pastore e da caccia dell'Est (come i Laika), sia cani da pastore dei Vichinghi.

L'allevamento di renne si sviluppò assieme alla caccia

Dopo il Medioevo, la chiesa e lo stato nutrirono interesse per le zone "esotiche" del Nord. Scritti storici sulla cultura Sami si trovano già a partire dal XVI secolo. I primi riferimenti alla pastorizia di renne e ai cani Lapponi si trovano nel libro di Olaus Magnus "Storia dei Popoli del Nord" del 1555.

La cultura della caccia nei Sami non finì bruscamente, ma continuò in concomitanza con l'attività dell'allevamento delle renne, le quali erano necessarie per il sostentamento dei Sami, ma anche come animali da traino, da soma o come esche per renne selvatiche. Sempre più compiti furono necessari da affidare ai cani dell'epoca. Probabilmente, l'allevamento delle renne cominciò prima in Svezia e Norvegia prima di diffondersi in Finlandia. Come accennato precedentemente, i contatti tra popolazioni erano costanti, l'idea dell'allevamento di renne provenne dall'attività di pastorizia di pecore norvegesi e dall'allevamento del bestiame nelle popolazioni finniche meridionali.

Nel 1600 la cultura della caccia Sami e l'allevamento da reddito finlandese erano realtà ormai molte volte fuse assieme. La vita seminomade dei Sami, basata su caccia e pesca, si fondò anche sulla domesticazione degli animali, gestiti e condotti dai cani. Più la vita si faceva fissa e con dimore stabili, più era necessario un cane polivalente, con doti di guardia, conduzione e resistenza. Documenti ufficiali del 1600, i quali sottolineavano l'obbligo di tenere i cani al guinzaglio, escludevano i cani Lapponi da pastore da quest'obbligo: un dato che sottolinea quanto fossero tutelati come prezioso aiuto nelle mansioni quotidiane.

I Pastori Lapponi differivano dagli altri cani dei villaggi per il loro colore nero. Il colore nero era significativamente importante per distinguere i cani dal lupo (grigio chiaro) sia per risaltare di fronte agli sconfinati paesaggi ghiacciati.

L'allevamento di renne crebbe di importanza e necessità, specialmente per la diminuzione delle renne selvatiche per l'intensa attività di caccia: per i Sami era fonte primaria alimentare, in una terra così poco ospitale, oltre a sfruttare le loro pelli nel commercio, ma alla loro attività si sommò quella della popolazione Finnica che cominciò a cacciare renne per le pellicce. Si iniziò così ad aumentare il numero di renne semidometiche, utilizzando i primi recinti e frazionando i pascoli.

I cani da caccia divennero cani da pastore

L'allevamento estensivo di renne cominciò nel 1700 e allo stesso tempo, la caccia alla renna selvatica diminuì. Fu qui il confine che segnò per i cani Lapponi la fine dell'era della caccia e l'era della pastorizia, portando i cani a doversi adattare al lavoro pastorale. Nel XVIII secolo l'allevamento su piccola scala di renne (Sami delle Foreste), si trasformò in allevamento di tipo nomade a ciclo annuale (Sami delle Renne). Le mandrie crescono e così anche il lavoro: il numero e il valore dei cani aumenta, in quanto questo genere di pastorizia era impossibile senza questi coraggiosi 4zampe.

Le famiglie Sami cominciarono a considerare i cani come la risorsa più importante. I bravi cani da pastore costavano una fortuna e lo status di famiglia si misurava dal numero di cani e renne posseduti. Ai giorni nostri, l'allevamento annuale nomade di renne è tipico nella zona occidentale e nord-occidentale della Lapponia.Già nel 1800, l'area dedita all'allevamento di renna si estendeva attraverso la Scandinavia settentrionale fino alla penisola di Kola. Le culture, i popoli e i mezzi di sussistenza erano vari, ma l'allevamento di renne era la via più usata per portare il cibo in tavola. Tutti i cani nell'area dell'allevamento di renne erano spitz artici, ma con aspetto e metodi di lavoro molto diversi. Ciò che contava di più nel cane Lappone non era l'aspetto, ma le doti di protezione e conduzione di grosse mandrie di renne in diversi pascoli, a seconda della stagione. I compiti per i cani tra conduzione e guardia erano vari ed erano necessari doti di coraggio, cooperazione e indipendenza; dovevano essere in grado di lavorare in immensi spazi aperti senza la guida costante del proprietario.

Durante i vari spostamenti, i cani provenienti da differenti culture e metodi di conduzione si mescolavano tra loro. In alcune zone era enfatizzato l'abbaio come strumento di lavoro, altri enfatizzavano altre caratteristiche come la pressione corporea. I cani si accoppiavano liberamente e il branco di cani da lavoro era molto diversificato e vario. Non esisteva ancora all'epoca una vera e propria razza. A quell'epoca, venne pubblicata una "lista di nomi di cani": ci fu la prima menzione di Lapinporokoira nel 1891. L'area usata dai Sami venne estesa in Finlandia e, anche per questa ragione, vennero istituite le prime attività del Kennel Club nel tardo 1800. Le prime esposizioni canine furono organizzate negli anni successivi. I cani lapponi parteciparono sotto il nome di "Lapin paimenkoirien", "lapinkoirien" e "porokoirien". Gli stessi cani venivano chiamati "haukkuviksi lintukoiriksi" (traducibile come "cani da uccelli che abbaino"), anche se la razza in questione creata specificatamente era lo Spitz Finnico.

Anche se c'era notevole interesse per le razze primitive, non c'era alcun allevamento vero e proprio. Le razze lapponi non erano differenziate tra loro, il focus principale era lo sviluppo dello Spitz Finnico. L'interesse sempre più forte verso il nord, portò le genti della Finlandia Meridionale verso Nord, i quali portarono e incrociarono i loro cani con quelli da renna.

Dai primi del '900 alla II Guerra Mondiale

Verso al fine del XIV secolo, le renne selvatiche e le renne delle foreste erano scomparse dalla Finlandia. Le ultime sopravvissute si incrociarono con quelle semi-addomesticate, l'inzio del 1900 segna l'età dell'oro dell'allevamento delle renne. I cani della Lapponia erano tanti e vari, la loro presenza era stabile. I cani permisero di alleviare il lavoro dei pastori e la loro presenza permetteva di mantenere enormi mandrie. I cani arrivavano a controllare e condurre le renne sia in terreno aperto come in terreno boscoso, tra fitte foreste di betulle o sulle colline del Nord. Nella Finalndia Meridionale nel 1930 c'erano cani chiamati "lapinpystykorviksi" (Spitz Lapponi) e "lapinpaimenkoiriksi" (Cani da pastore Lapponi). L'interesse per la razza autoctona aumentò e i cani Lapponi non venivano usati solo come pastori di renne: più a sud rispetto all'area dell'allevamento di renne, venivano usati anche per cacciare le renne vaganti lontano dai campi coltivati, dai giardini e dai pascoli per il bestiame. I cani da renna dei Fell Sami a Enontekio erano considerati il primo vero "tipo" di cane.

Gli allevatori Svedesi registrarono i loro primi Lapphund negli anni '30. Anche l'associazione degli allevatori finlandesi avevano lo stesso obiettivo, ma volevano evitare l'errore commesso dagli Svedesi. Il Lapphund Svedese aveva poco a che fare con i cani tradizionali della Svezia Settentrionale. La razza era stata selezionata a Sud e non soddisdaceva i requisiti necessari per un cane da lavoro.

L'obiettivo allevatoriale del kennel Finlandese non aveva ancora raggiunto una reale influenza prima della II Guerra Mondiale. La guerra della Lapponia, combattuta tra il 1944 e il 1945 quasi portò all'estinzione della popolazione dei cani lapponi. I cani non erano ammessi sui treni diretti al Sud della Finlandia e la gente locale preferì sparagli piuttosto che permettere che venissero catturati. I pastori Lapponi sopravvissero alla guerra solo nei villaggi più remoti della Lapponia.

I cani dei Sami delle Foreste e Sami delle Renne

I Sami delle foreste (Metsäsaamelaiset) vivevano di caccia e piccole mandrie di renne. Allevavano prevalentemente in inverno, mentre in estate i pastori lasciavano le renne libere di pascolare nei vasti territori di famiglia. Le loro renne erano fonte di Latte, carne ed esche per la caccia. I cani, a loro volta, avevano svariati compiti: cacciare, sorvegliare gli animali domestici e condurre le renne in inverno. I Sami delle Renne (Porosaamelaiset) vivevano prevalentemente dell'allevamento di renne: i loro cani lavoravano sulle renne tutto l'anno, ma gli stessi probabilmente avevano anche compiti di guardia e caccia. Le loro mandrie di renne erano grandi e solo pochi individui erano tenuti a casa addomesticati per lavori di traino. I cani per i Sami delle Renne erano come membri della famiglia: vivevano a stretto contatto col proprietario, mangiavano lo stesso cibo e dormivano assieme nelle loro "Goahtis" (tende che ricordano molto i tepee dei Nativi Americani).

Due razze divise, diventano una sola

Anche se la guerra in Lapponia aveva devastato il paese, i cani Lapponi non erano completamente estinti. Subito dopo la guerra l'Unione Allevatori e il Kennel club (i quali in futuro si fonderanno assieme formando il Kennel Club Finladese che conosciamo oggi) iniziarono a tracciare i cani in tutta la Finlandia, si cominciò un programma di recupero delle razze lapponi. Il Kennel Club, di origine Svedese, assunse i modelli svedesi, unendo le informazioni sui cani lapponi: l'obiettivo era di creare un'unica razza, uniforme nell'aspetto. In Finlandia il 1945 segnò la data della stipula e riconoscimento dello standard per il Pastore Lappone, l'anno dopo venne riconosciuto dalla FCI (Federation Cynologique Internationale, organizzazione Mondiale Cinofila). Questi cani erano conosciuti anche come "cani di Kukonharju". Sebbene i cani ideali erano quelli provenienti dalla Lapponia, i cani usati non erano cani da lavoro e tra le razze progenitrici c'erano cani di tipo samoiedo e careliani e provenivano dalla zona di Savukoski. Lo standard era abbastanza esteso, non menzionava alcuna differenza tra pelo lungo e pelo corto

Mentre il Kennel club arrivò a registrare il Pastore della Lapponia, la Federazione degli Allevatori continuò per conto suo a ricercare e sviluppare una razza finlandese capace di condurre le renne in Lapponia. Lo Swedish Lapphund non era adeguato al lavoro all'estremo nord, a causa del suo pelo e il Pastore Lappone si stava sviluppando in maniera differente dall'originale Cane da renna della Lapponia. Un primo sviluppo del Lapinporokoira iniziò nel 1950, quando si iniziarono a contare e tracciare i cani in Lapponia. Il Generale Olli Korhonen, presidente della Federazione degli Allevatori, cominciò a viaggiare per la Lapponia, intervistando i vari pastori della zona. Notò che i cani lì utilizzati nel lavoro erano cani di tipo spitz a pelo corto e a coda lunga, come i cani della zona di Menesjärvi.

In sostanza negli anni '50 c'era una sola razza registrata come Cane della Lapponia, che però permetteva fin troppe varietà nell'aspetto, colore, tessitura del pelo. Il 1960 segnò non solo l'unione sopracitata tra i due Kennel Club nell'attuale Kennel Club Finlandese (1962), ma anche l'unione dei due tipi di cani finlandesi: era così possibile riprodurre assieme il cane a pelo lungo del Sud della Finlandia (cane di Kukonharju) e quello a pelo corto da pastore di renne trovato nel lungo viaggio in Lapponia (i cani di Menesjärvi), frutto di enormi sacrifici e studio.

Il Lapinporokoira e il suo primo standard negli anni '60

Questa "comodità" di classificazione in una sola razza trovò immediatamente difficoltà e problemi, così nel 1966 il registro si divise di nuovo. I cani di Menesjärvi conquistarono il loro standard nel 1967 col nome di Lapinporokoira. Nello stesso periodo il cane della Lapponia a pelo lungo divenne il Lapinkoira. Il Lapinkoira era visibilmente più corto, quasi iscritto in un quadrato, con un soffice pelo lungo, calmo e socievole. Il suo pelo lungo e fitto era la causa principale per cui non era adatto al lavoro nella neve quanto il Lapinporokoira, ma ebbe un enorme successo come cane da compagnia e sport.

Lo standard di razza venne poi rivisto nel 1970. In 10 anni, il tipo di Menesjärvi del primo standard redatto, ebbe una grande proliferazione nella zona di Inari (Nord-Est della Lapponia). Allo stesso tempo, il troppo focus sulle caratteristiche fisiche a discapito delle doti caratteriali divenne un nuovo scoglio nella riproduzione: tanti cani, eccellenti lavoratori, venivano scartati perchè troppo distanti dallo standard di razza. Il fitto e ispido doppio pelo tipico del Lapinporokoira protegge efficacemente dal freddo e umidità, adattandosi bene anche alla neve. In Lapponia il loro pelo viene chiamato 'närpiäkarvainen', che significa qualcosa di corto, ruvido, brillante e impermeabile, differente dal 'rössökarvainen' dei Lapinkoira (pelo arruffato). Un progetto di ricerca nel 1974 cercò di far ritornare sui propri passi la razza dei Lapinporokoira. Lo studio rivelò un allarmante numero di cani poco omogenei e un aumento degli incroci. Estremamente difficile era trovare buone femmine da riprodurre. Per risolvere il problema, gli allevatori si concentrarono allevando e valorizzando entrambi i sessi (spesso venivano usati solo i maschi a livello lavorativo, mentre le femmine venivano "scartate" e usate solo per la riproduzione). I privati assunsero un ruolo importante nella selezione, potendo così importare questi cani al di fuori della Lapponia.

Negli anni '70 i cani usati come pastori di renne, valutati come ottimi lavoratori, avevano un aspetto poco omogeneo tra loro; il tipo di Menesjärvi era uno dei tanti, sebbene fosse la base di partenza del primo standard. La situazione a livello di cultura della pastorizia di renne era molto buona nella zona nord-occidentale della Lapponia, anche a discapito delle prime motoslitte che furono un fattore che compromise l'espansione e la riproduzione a scopo lavorativo dei Lapinporokoira. I cani si rivelavano più efficenti nel lavoro lungo i confini e questo riportò attenzione sui Cani da Renna. Essendo il pelo lungo e corto caratteristica presente nel progenitore dei cani Lapponi, si decise negli anni '80 di concentrare lo standard più sulle proporzioni corporee, appiombi e portamento della coda.

I cani di Menesjärvi

Elli e Matti Jomppanen vivevano a Menesjärvi (nella zona di Inari) negli anni '60, il primo standard dei Lapinporokoira era basato sui loro cani. La famiglia aveva una lunga esperienza nel contesto dell'allevamento e, grazie alla loro prontezza di spirito, impedirono l'estinzione della razza durante la Guerra di Lapponia. Matti organizzò un piano di evasione, in modo da mandare più cani e renne possibili con un gruppo di pastori in un luogo sperduto e difficile da raggiungere, mentre gran parte dei Sami venivano evacuati e portati a Sud. In questo modo egli salvò la vita di tanti cani, impedendone l'estinzione. La tradizione dell'allevamento a Menesjärvi, base del primo standard di razza, aveva criteri molto severi sulla selezione: pelo corto, orecchie dritte, testa allungata, coda dritta, manto di colore nero con focature chiare sul muso; questa cosiddetta colorazione a "quattrocchi" portava come caratteristica importante la presenza di macchie chiare a livello sopraccigliare. Menes-Lappi era uno dei maschi padri fondatori dei cani di Menesjärvi. Molte di queste caratteristiche descritte si trovano tutt'ora nell'aspetto dell'odierno Lapinporokoira.

Gli anni '70 e la definizione degli standard dei cani lapponi

Gli anni '70 segnarono un decennio fondamentale per i Lapinkoira: nel 1971 venne aperto il registro dei cani Lapponi a Pelo lungo, il moderno Lapinkoira. Venne inoltre istituto un Consiglio per approvare gli accoppiamenti e rivisto il nuovo standard di razza nel 1975. Un punto fondamentale del nuovo standard sottolineava l'aspetto artico di questo spitz. La taglia e l'altezza erano minori rispetto al cane di Kukonharju e la coda veniva portata alta sul dorso. Di poco più lungo che alto, i Lapinkoira risultavano forti nella loro conformazione e muscolosi, con un muso corto. Il pelo doveva essere spesso, lungo e arruffato.

Mentre nel 1970 l'associazione dedita ai Lapinkoira proseguiva col suo lavoro, i Lapinporokoira venivano protetti e seguiti dall'Associazione degli Spitz Finnici. Nel 91 l'Associazione dei Lapinkoira si trasformò nell'attuale Lappalaiskoirat ry, ente che tutela le razze della Lapponia: Lapinporokoira, Suomenlapinkoira (Lapinkoira) e Ruotsinlapinkoira (Lapphund Svedese).Finalmente, nel 1997, arrivò lo standard di razza ufficiale del Lapinporokoira, riconosciuto FCI.Il lavoro del Lappalaiskoirat continua e migliora ogni giorno di più, fino alla creazione di un database di libero accesso (Lappalaiskoiratietokanta) con pedigree, immagini, esami genetici, test caratteriali e di lavoro di ogni cane registrato in Finlandia o estero; uno strumento molto utile per gli allevatori al fine di selezionare cani con percentuali di inbreeding più basse possibili. Il registro è attualmente ancora aperto.

Questo testo è stato tradotto e riassunto dagl scritti di Sanna Karppinen.

Links per gli articoli originali e ulteriori informazioni:

https://www.koiramuseo.fi/en

Fonti:

Dogs of Lapland - Cheerfully present (2012). Sanna Karppinen, Lappalaiskoirat ry. Kirjakaari, Jyväskylä.

Materiale fotografico: dal sito "koiramuseo", quadri di Johan Tiren ('800/'900), "Finnish Heritage Agency" e "Suomen Metsästysmuseo" (per ulteriori foto: https://www.finna.fi/ )