Carattere

Il Lapinporokoira è ancora una razza relativamente rara al di fuori della Scandinavia; questo fa sì che la sua selezione fin ora sia sempre stata mirata a linee di sangue sane, percentuali più basse possibili di consanguineità, selezionando soggetti morfologicamente in standard ma soprattutto con ottime doti caratteriali per il lavoro. In un'epoca di continuo progresso tecnologico, dove molte razze non trovano più uno "scopo lavorativo", i Lapponi mantengono un ruolo importante e fondamentale nella pastorizia, senza i quali condurre le renne attraverso le foreste sarebbe impossibile con il solo impiego di motoslitte. Un buon cane da renna deve essere resistente, coraggioso, mai pauroso, docile e indipendente il giusto, deciso, capace di trovare la corretta soluzione in mancanza del tempestivo aiuto del pastore, deve avere la giusta pressione fisica sul bestiame e l'abbaio deve essere moderato ed emesso quando necessario. Oltre a tutto ciò, il suo carattere deve plasmarsi in base ai ritmi differenti del ciclo annuale dell'allevamento estensivo delle renne: inverni impegnativi, estati più rilassanti. Ecco perché amo il loro grande equilibrio e capacità di discernimento: quando si lavora, quando si passeggia o quando la situazione lo richiede tirano fuori una grande carica, quando sono a casa e non c'è nulla da fare, sanno rilassarsi ed oziare (previo un corretto addestramento e maturazione del soggetto).

Citando lo standard, il Lapinporokoira è un cane "Docile, calmo, amichevole, energico e volonteroso di obbedire. Abbaia prontamente quando lavora". Prendendo in considerazione lo standard e studiandone la storia, evinceremo che "calmo" non significa inattivo: privato della possibilità di sfogare le sue energie, diventerebbe un cane teso, frustrato e distruttivo. Oltre alle passeggiate quotidiane, le attività sportive sono un'ottimo modo per impegnare la sua carica costruttivamente, senza dimenticare l'immenso legame che nascerebbe tra voi con l'impegno reciproco in agility, obedience, rally o attività di soccorso e fiuto. Noi amiamo molto lo sheepdog, il clicker training, abbiamo fatto anche dogdance, piccoli approcci al discdog ma la nostra specializzazione è...CACCIA AL TARTUFO! Proposto il lavoro in maniera adeguata e per gradi, i Lapinporokoira si appassionano a tutto! Ma non esiste solo la via dello sport cinofilo: se siete grandi amanti della montagna o grandi camminatori, avrete il compagno perfetto per ogni avventura, sempre felice di accompagnarvi ovunque ci sia natura! Alla descrizione citata precedentemente, aggiungerei anche "cane vigile e attento"; la loro spiccata vigilanza li manterrà attenti in giardino e in casa, piccoli guardiani attenti che nessuno provi ad invadere il territorio! Non possiamo definirlo vero e proprio cane da guardia, capace di intervenire in ogni situazione, ma ha una buona territorialità e vigilanza (vedi la storia). Per quanto la sua mole sia ridotta (51-53cm maschi, 43-45cm le femmine), sono in grado di lavorare con animali molto più grandi di loro, senza contare la difesa dei branchi di renne da possibili attacchi di animali selvatici, quindi il coraggio e le capacità non mancano!

La relazione con l'essere umano:

Parlando degli estranei dipende molto dai soggetti, alcuni sono molto socievoli, altri più distaccati ma mai paurosi o aggressivi. Con il proprietario e la famiglia invece, spendo qualche parola in più: sanno essere molto dolci col proprietario e i vari membri, abbandonandosi a coccole, senza mai essere appiccicosi o dipendenti dal contatto, spesso propositivi nel gioco e curiosi. Il fulcro su cui poggia tutto è il costruire una relazione sana; essendo cani primitivi e molto più vicini al lupo rispetto ad esempio ai molossoidi, necessitano di un Leader: essere Leader significa essere decisi, coerenti nelle regole, coinvolgenti nella quotidianità, affettuosi il giusto, decisi e fermi sul controllo, tendenti sempre alla ricerca di un rapporto equilibrato e collaborativo, aiutando e proteggendo l'intero "branco" quando serve, coscienti di cosa siano le regole gerarchiche e applicandole (per quanto possibile) nella vita di ogni giorno: in questo modo avrete un cane che vi "stima" davvero, obbediente e sereno, pronto ad affrontare qualsiasi avventura con te, che sei capace di incarnare i valori del Leader.

  • Se la figura di riferimento è iperpermissiva, portata solo a viziare e permettere ogni comportamento in totale libertà "per dare amore", diventerà agli occhi del cane una figura debole, incapace di poter prendere decisioni adeguate alla gestione quotidiana e quindi sarà il cane stesso a doversi far carico degli oneri di casa.
  • All'estremo opposto, una figura dispotica, capace solo di creare un rapporto di sottomissione e umiliazione, avrà un cane distante, ribelle e soprattutto tenace nel sopportare con superiorità ogni atteggiamento aggressivo del proprietario.

La relazione intraspecifica (cioè tra cane e cane):

Anche qui la situazione varia molto da soggetto a soggetto: in linea generale il Lapinporokoira correttamente socializzato dall'allevatore e dal proprietario, è equilibrato, estremamente comunicativo e cerca sempre di evitare lo scontro, preferendo mediare ed per evitare inutili lotte. Alcuni soggetti tendono ad essere più socievoli, altri non apprezzano molto il contatto con altri cani, altri sono molto competitivi, altri meno ma in linea generale tra genetica e corretto lavoro sull'educazione e socializzazione grossi problemi non si incontrano...ritengo personalmente sia una regola che vale su tutte le razze!

Il nostro branco è molto variegato, con la presenza di soggetti primitivi, pastori, terrier di tipo bull e cani da caccia. Conoscendo a fondo le razze e i nostri cani, avendo costruito un buon equilibrio riusciamo a farli convivere tutti assieme: la chiave come sempre è costruire una corretta relazione e conoscenza delle doti del singolo soggetto.

La relazione con differenti specie in casa:

Grazie all'addestramento, al guidare efficacemente il cane, cucciolo o adulto che sia, è possibile la convivenza in casa con diversi animali, dai gatti alle galline o pecore o cavalli. Il Lapinporokoira può avere differenti gradi di spinta venatoria sul selvatico o su ciò che ritiene preda: alcuni soggetti ce l'hanno bassissima, altri invece più spiccata. Quando però un animale (che sia una cavia, un furetto o un gattino) entra a far parte del branco e si spiega al cane che è una parte della famiglia, viene visto come membro e verrà curato e protetto. Nel nostro branco numeroso di cani, ci sono anche sei magnifici gatti; pazienti e delicati maestri con i cuccioli, insegnano loro che non devono essere cacciati o inseguiti, altrimenti senza arrecare mai danni fanno scoprire al cucciolo di cosa è capace un gatto arrabbiato.

Il tartufo è come una preda vera e propria!
Il tartufo è come una preda vera e propria!

La reazione al selvatico:

Come accennato prima, il Lapinporokoira può avere diversi gradi di "predatorio". La base resta sempre l'addestramento, la prevenzione e la profonda conoscenza del nostro cane. Il predatorio deve essere la chiave con cui costruire l'addestramento e il rapporto con il cane: se non mi interessa la caccia (come nel mio caso con Marvel che fa tartufi), posso insegnare al cane che la pallina o il frisbee è...una preda da cacciare!

Vi racconto un annedoto: una volta ero in un campo in aperta campagna con Irgi, stavamo giocando a dischi (fresbee). Mentre Irgi era nel massimo dell'eccitazione e dell'inseguimento del disco, una lepre gli passa a pochi centimetri dal naso. Ovviamente, Irgi di impulso si gira per inseguire la preda che era così vicina ed invitante...è bastato un richiamo e la parola DISCO per farlo ritornare immediatamente a CACCIARE il disco che avevo lanciato. Ritorna da me immediatamente con il disco e implorante di altri lanci, la lepre se l'era già dimenticata. Complice un buon addestramento, ma anche il vedere il disco e l'attività con me più IMPORTANTI di un selvatico.

La spinta predatoria è il motore del lavoro: che sia pastorizia, tartufi o obedience, la chiave del successo e dell'interesse da parte del cane è proprio riconoscere le doti e il "predatorio" del soggetto e sfruttarle a proprio vantaggio nelle varie attività.